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Il crescente interesse internazionale sulla sostenibilità e tutela ambientale spinge alla costituzione di Società Benefit anche nei settori della logistica e autotrasporto per adeguarlo agli standard europei e internazionali e promuovere un impatto positivo sulla società.

Le società Benefit, i fattori ESG e l’evoluzione del quadro normativo

Le Società Benefit rappresentano un’evoluzione del concetto stesso di impresa.

Affiancano all’obiettivo generale del profitto il perseguimento di un impatto positivo sulla società e si pongono nel framework normativo attento alle politiche di sostenibilità, tutela ambientale e welfare aziendale (fattori ESG : Environmental, Social and Governance Factors).

Il quadro normativo sul tema è in costante crescita ed evoluzione, in ordine di tempo l’ultimo intervento è il Regolamento Delegato (UE) 2022/1288.

Il provvedimento si occupa dell’informativa relativa alla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari e reca norme tecniche di attuazione del Regolamento Disclosure, direttamente applicabili nell’Unione Europea a partire dal 1° gennaio 2023.

Le Società Benefit sono state introdotte in Italia con la legge di bilancio n. 208 del 2015.

La Società è caratterizzata dall’inclusione all’interno dello statuto societario di un obiettivo ulteriore, che viene definito “beneficio comune”.

Il beneficio comune non è altro che il perseguimento, nell’esercizio dell’attività economica delle società benefit, di uno o più effetti positivi, o della riduzione degli impatti negativi della propria attività su:

  • tutela ambientale;
  • sostenibilità;
  • valorizzazione del territorio;
  • welfare aziendale.

La finalità di lucro va integrata con nuovi contenuti a carattere positivo.

La società benefit va amministrata in modo da bilanciare l’interesse dei soci, il perseguimento delle finalità di beneficio comune e gli interessi di coloro sui quali l’attività sociale ha un impatto.

Oltre al beneficio comune indicato nello statuto, le altre caratteristiche delle Società di Benefit sono:

  1. la nomina di un Responsabile dell’impatto e del perseguimento del beneficio comune;
  2. la predisposizione di una relazione annuale sull’impatto (valutazione quantitativa e qualitativa dell’impatto sociale generato);
  3. il controllo dell’informativa fornita sul mercato da parte dell’AGCOM.

La costituzione di una realtà economica nella forma della Società Benefit, o la trasformazione di una società esistente in Società Benefit, permette di essere in linea con l’attuale evoluzione sociale e normativa in tema di “Sustainability”.

 

B – Corp (Benefit – Corporation)

Il procedimento per l’ottenimento della certificazione B-Corp può essere intrapreso contemporaneamente alla costituzione di una Società Benefit oppure autonomamente.

La Certificazione B-Corp richiede un rigoroso processo di misurazione e di analisi del profilo di sostenibilità dell’azienda da parte di B Lab, l’ente certificatore e asseveratore dei dati.

I fattori oggetto di analisi sono: – clienti, ambiente, governance, comunità e persone.  B-lab effettua la verifica La verifica di questi tempi con cadenza periodica.

La certificazione B Corp è riconosciuta al momento in 78 paesi e 155 settori differenti. L’ottenimento del certificato B-Corp permette di dimostrare al mercato di soddisfare elevati standard in termini di trasparenza, responsabilità e sostenibilità, con conseguente maggiore attrattività.

La Corporate Sustainability Reporting Directive e l’Agenda ONU 2030

Il Parlamento Europeo ha adottato la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), il 10 novembre 2022. La Direttiva si pone l’obiettivo di garantire una maggiore trasparenza in materia ambientale, sociale e di governance come compliance normativa per le grandi imprese.

Questa direttiva è in linea con l’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) che ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, o Sustainable Development Goals, SDGs.

La Società benefit in questo contesto è uno strumento normativo che consente di raggiungere i nuovi obiettivi di sostenibilità europei e internazionali.

 

Le Società Benefit nel settore della logistica e dell’autotrasporto

L’introduzione degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile ha avuto un impatto anche nel settore della logistica e dell’autotrasporto.

L’autotrasporto è infatti uno dei settori più coinvolti nell’ambito del processo di sostenibilità e tutela dell’ambiente di cui si occupano le politiche europee in tema di Green Deal europeo.

Il 10 novembre 2022 la Commissione Europea ha avanzato una proposta normativa per l’introduzione di una ulteriore riduzione delle emissioni inquinanti dei veicoli a motore.

Lo scopo è il miglioramento della qualità dell’aria.

Si tratta della cosiddetta proposta EURO 7 che introduce limiti di emissione per tutti i veicoli a motore, tra cui autobus, furgoni, autovetture e autocarri.

Secondo la proposta della Commissione le date previste di entrata in vigore del nuovo regolamento sono:

  • il 1° luglio 2025 per i veicoli leggeri nuovi (autovetture e furgoni);
  • il 1° luglio 2027 per i veicoli pesanti nuovi (autocarri e autobus).

In questo scenario in continuo movimento, l’adeguamento della realtà economica ai principi di sostenibilità aziendale e tutela ambientale diventerà una prerogativa essenziale per operare nella filiera logistica e nel settore dell’autotrasporto.

La costituzione o trasformazione in Società Benefit nell’ambito dell’autotrasporto si rivela uno strumento utile e sempre più adottato dalle attività economiche del settore.

Questa forma sociale consente infatti alle società di trasporto e logistica di uniformarsi alla costante evoluzione normativa sul tema ed essere al tempo stesso promotrici di un impatto positivo nei confronti della società civile.

 

A cura dell’Avv. Iolanda Cavallo – Studio Zunarelli e Associati sede di Bologna

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