
Il 21 maggio scorso la Commissione Europea ha pubblicato, nell’ambito del pacchetto di misure di semplificazione pensate per il sostegno alle PMI ed alle imprese di piccole dimensioni a media capitalizzazione, la proposta di modifiche al Regolamento n. 679/2016 per la protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché per la libera circolazione di tali dati, meglio conosciuto come “GDPR”.
L’intervento della Commissione Europea era molto atteso vista la dichiarata finalità di ridurre gli oneri burocratici e amministrativi per le realtà imprenditoriali più contenute.
Le principali novità introdotte dalla proposta in commento, dunque, concernono in primo luogo l’integrazione dell’art. 4 con le definizioni di PMI e di imprese di piccole dimensioni a media capitalizzazione.
Sotto il profilo degli oneri di compliance privacy, invece, l’intervento più significativo risulta essere la proposta di modifica dell’art. 30 che, allo stato attuale, impone la predisposizione e la conservazione del registro dei trattamenti sostanzialmente a tutte le imprese.
La modifica, in particolare, introduce un esonero dall’obbligo del registro per le realtà con meno di 750 dipendenti, ad eccezione del caso in cui i trattamenti svolti siano suscettibili di presentare rischi elevati per i diritti degli interessati. Per valutare la sussistenza di un rischio elevato, e dunque della permanenza dell’obbligo normativo anche per le imprese con meno di 750 dipendenti, dovrà ricorrersi ai parametri di cui all’art. 35 GDPR, ovverosia quelli che sanciscono le ipotesi di obbligatorietà di una valutazione preliminare d’impatto sulla protezione dei dati.
Infine, la Commissione è intervenuta sui codici di condotta e sulle certificazioni di cui agli articoli n. 40 e 42 del GDPR imponendo che i meccanismi di stesura e di approvazione di detti strumenti tengano conto anche delle esigenze delle imprese di piccole dimensioni a media capitalizzazione, oltre che di quelle delle PMI.
A questo punto non resta che attendere di verificare come proseguirà l’iter della proposta e se, pertanto, le variazioni proposte acquisiranno effettivamente lo status di legge.
a cura dell’avv. Valentina Saviotti – Junior Partner – valentina.saviotti@studiozunarelli.com