
Con la ripresa delle attività dopo la pausa estiva, lo Studio propone un aggiornamento sulle principali novità legislative che sono attese in Cina, mercato di riferimento imprescindibile per il commercio e la logistica internazionale. L’uscita nel mese di maggio del Piano Legislativo 2025 da parte del Consiglio di Stato offre infatti l’occasione per riflettere su riforme che, sebbene ancora in fase di discussione, potranno avere effetti significativi sugli operatori esteri presenti su questo mercato nei prossimi anni.
Il presente contributo analizza alcune delle principali novità contenute annunciate nel programma normativo cinese, con particolare attenzione agli aspetti di maggiore interesse per le imprese attive nel commercio internazionale e nei trasporti.
Si tratta di un piano molto ampio, che include 16 leggi e regolamenti da sottoporre allo Standing Committee dell’Assemblea Nazionale del Popolo per approvazione e ulteriori 30 testi in fase di redazione o revisione. Alcune delle riforme prospettate – pur non destinate a entrare in vigore nel brevissimo periodo – meritano comunque di essere monitorate attentamente, in quanto potrebbero incidere su settori chiave quali il commercio estero, le dogane, i trasporti internazionali e servizi logistici.
La riforma della Legge sul commercio estero
Uno dei punti centrali dell’agenda legislativa è la prima revisione sostanziale della Legge sul commercio estero dal 2004.
Le principali novità includono:
- introduzione di una “negative list” per i servizi transfrontalieri, che definisce in modo chiaro i settori preclusi agli operatori stranieri, liberalizzando implicitamente tutti gli altri;
- rafforzamento degli obblighi di compliance per gli operatori, con la creazione di meccanismi di monitoraggio delle politiche commerciali;
- ampliamento delle ipotesi in cui il governo cinese può imporre restrizioni al commercio di beni e tecnologie, mediante l’inserimento di una clausola generica che consente l’adozione di “altre misure necessarie”.
Queste modifiche riflettono la duplice strategia cinese: da un lato, aprire ulteriormente il mercato agli investitori esteri, dall’altro rafforzare gli strumenti di difesa economica in un contesto di crescenti tensioni commerciali globali.
Le modifiche alla Legge doganale
La proposta di revisione della Legge doganale, già pubblicata per consultazione, introduce cambiamenti che avranno impatti diretti sugli operatori logistici e commerciali:
- chiarimento delle responsabilità legali di importatori ed esportatori;
- pene più severe in caso di violazioni;
- utilizzo di piattaforme digitali e tecnologie avanzate per velocizzare le operazioni di sdoganamento;
- rafforzamento delle misure anti-contrabbando e dei poteri investigativi delle autorità doganali.
Per le imprese straniere ciò significa un ambiente più strutturato e trasparente, ma anche un aumento degli obblighi documentali e dei rischi sanzionatori in caso di non conformità.
Nuove regole in materia di proprietà intellettuale e mediazione commerciale
L’agenda prevede l’adozione di regolamenti specifici per:
- la gestione delle controversie transfrontaliere in materia di proprietà intellettuale;
- la disciplina della mediazione commerciale, destinata a divenire uno strumento alternativo al contenzioso giudiziario per le imprese straniere coinvolte in dispute commerciali in Cina.
Si tratta di interventi che rispondono all’esigenza di maggiore certezza giuridica per le società che operano in un mercato caratterizzato da crescente complessità.
Impatti per il settore dei trasporti e della logistica
Tra i testi in preparazione figura anche una revisione delle Regolamentazioni sul trasporto internazionale marittimo, che potrebbe incidere su:
- contratti di trasporto e responsabilità degli operatori;
- requisiti di accesso al mercato per compagnie estere;
- regole di concorrenza e cooperazione tra armatori.
Parallelamente, l’aggiornamento della normativa su telecomunicazioni, finanza e sicurezza dei dati interesserà anche le piattaforme digitali utilizzate per la gestione della supply chain, imponendo standard più rigorosi in materia di protezione dei dati e condivisione delle informazioni.
Le novità fiscali
Sul versante tributario, sono previste tre linee di intervento principali:
- adozione di una legge organica sull’imposta sui consumi, che sostituirà la disciplina transitoria in vigore da oltre vent’anni;
- modifiche alla legge sull’amministrazione della riscossione tributaria, con l’introduzione di identificativi fiscali univoci e l’obbligo per le piattaforme e-commerce di comunicare dati rilevanti alle autorità;
- regolamenti attuativi della legge sull’IVA, volti a chiarirne le modalità applicative dal 2026.
Per le imprese estere ciò si tradurrà in un quadro fiscale più standardizzato, ma anche in maggiore attenzione ai controlli anti-elusione e ai flussi digitali di fatturazione.
Considerazioni finali
Il Piano legislativo 2025 della Cina rappresenta un passaggio fondamentale nella modernizzazione del sistema normativo nazionale.
Per le aziende straniere, in particolare quelle attive nel commercio internazionale e nella logistica, le implicazioni sono rilevanti:
- opportunità legate alla maggiore apertura di alcuni settori e alla digitalizzazione delle procedure;
- rischi connessi all’inasprimento dei controlli doganali, fiscali e di compliance.
Sarà quindi cruciale per gli operatori monitorare costantemente l’evoluzione normativa, adottare tempestivamente misure di adeguamento interno e valutare strategie di mitigazione dei rischi.
Lo Studio Zunarelli continuerà a seguire da vicino gli sviluppi, offrendo analisi e supporto alle imprese coinvolte in operazioni con la Cina e più in generale nei mercati internazionali.
A cura dell’Avv. Luigi Zunarelli – Desk Cina e Far East – luigi.zunarelli@studiozunarelli.com