I contratti del settore oil and gas e dei servizi offshore (survey, drilling, EPC, etc.) contengono in via standardizzata clausole c.d. knock for knock, talvolta indicate come mutual indemnity o hold harmless.

Si tratta di clausole che prevedono che ciascuna parte sia responsabile per la perdita di propri beni o danni ai propri dipendenti, anche se questi danni fossero causati dall’altra parte.

Tale regime rimpiazza la classica “responsabilità per colpa” con uno in cui “loss lies where it falls” (la perdita rimane dove si verifica).

In questo modo, l’allocazione delle perdite è chiara e immutabile sin dall’inizio del progetto ed è volta a semplificare la gestione del rischio a livello assicurativo e ad evitare lunghi, complessi e costosi contenziosi per accertare le responsabilità.

Nell’accettare o negoziare clausole knock for knock conviene fare attenzione a due aspetti.

Il primo: non tutti i sistemi giuridici ritengono valide queste clausole.

In generale, salvo rare eccezioni, la legge inglese ed i sistemi di common law accettano integralmente il regime derivante dalle knock for knock, in ossequio al principio della libertà contrattuale.

 

Diversamente, gli ordinamenti che si rifanno alla civil law, quali ad esempio, quello italiano, quello francese, ma anche quello russo e per certi versi quello degli Emirati Arabi Uniti, prevedono che una parte non possa escludere o limitare la propria responsabilità per atti commessi con dolo (wilful misconduct) o colpa grave (gross negligence). Per tale motivo, le clausole knock for knock potrebbero essere considerate inefficaci nei contratti governati dalle leggi e/o sottoposti alla giurisdizione delle Corti di questi paesi.

Il secondo aspetto da considerare è la necessità di usare grande prudenza ed attenzione nello scrivere tali clausole o nell’emendare il loro testo standard contenuto nei formulari.

Inserire eccezioni o limiti alla regola per cui ogni parte sopporta i propri danni rischia di snaturare il senso della knock for knock, reintroducendo di fatto un regime di responsabilità per colpa o comportando, comunque, incertezza nell’applicazione della clausola, che potrebbe avere effetti anche molto gravi sulla copertura assicurativa.

Vi sono altri aspetti che meritano approfondimento: ad esempio, quali tipi di danni siano o possano essere inseriti nelle clausole (danni ambientali? danni consequenziali?); oppure la possibilità che delle clausole beneficino anche subcontrattisti o società collegate.

Le clausole knock for knock, indemnity o hold harmless sono quindi, tra le più delicate nei contratti del settore offshore.

A cura dello Studio di Bologna – Avv. Andrea Giardini e Dott. Gianluca Gennai (andrea.giardini@studiozunarelli.com)

CategoryDiritto civile

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