congresso nazionale partito comunista cinese

Lo scorso 22 ottobre, presso la Grande Sala del Popolo di Piazza Tiananmen, si sono chiusi i lavori del 20° Congresso nazionale del Partito comunista cinese. L’evento, che ogni cinque anni riunisce più di duemila delegati provenienti da tutto il Paese, rappresenta l’appuntamento politico e istituzionale di maggiore rilevanza della Repubblica Popolare cinese. Durante il Congresso, infatti, il Partito comunista cinese delinea le principali priorità della Cina per il quinquennio successivo.

Uno degli obiettivi del Congresso è legato al rinnovamento della composizione della leadership cinese che guiderà la Cina per i successivi cinque anni.

I delegati sono chiamati a eleggere i membri del nuovo Comitato Centrale, che, a sua volta elegge il Politburo, il Comitato permanente del Politburo e il Segretario Generale del Partito, carica riconfermata al Presidente Xi Jinping.
La conferma del terzo mandato di Xi Jinping rafforza ancor di più il ruolo centrale del suo pensiero  all’interno del Partito, avvicinandolo sempre di più a quello del grande timoniere, Mao Zedong. Questa visione è stata introdotta all’interno della Costituzione con una modifica del 2017.

A latere del rinnovamento della composizione della leadership, nel corso dei sette giorni del Congresso, sono stati delineati gli obiettivi e le priorità verso cui si muoverà il Paese. In particolare, il concetto di “modernizzazione” è stato citato frequentemente dal Presidente nel suo discorso.

 

L’obiettivo della modernizzazione della Cina e la doppia circolazione

È un concetto già fortemente radicato all’interno del Partito, ma in occasione del 20° Congresso, il Presidente Xi ha rinnovato l’importanza di una sempre più sistematica modernizzazione del Paese con “caratteristiche cinesi” e grazie a un forte adattamento di questo concetto alle condizioni nazionali.

Gli ulteriori aspetti richiamati da Xi Jinping nel suo discorso non perdono mai il focus dall’idea di un ordine mondiale che veda come suo centro la Cina.

Questa ambizione viene perseguita grazie alla crescita economica di cui è stata ribadita la “priorità assoluta” per il partito

La strategia della “doppia circolazione” è stata richiamata come migliore strumento per la realizzazione della crescita interna:

  • ridurre la dipendenza dagli altri stati
  • puntare a un miglioramento sempre della qualità dei prodotti, soprattutto nel settore tecnologico
  • supportare la creazione di una catena di approvvigionamento all’avanguardia

in questo modo la Cina potrà ambire a raggiungere il tanto atteso decoupling con l’economia statunitense.

Lo spirito di “lotta” intrinseco storicamente nell’identità stessa del partito è stato richiamato dal Segretario generale per far fronte a due situazioni attuali e prioritarie.

 

Lo scenario internazionale e le priorità per la Cina

Da un lato, la lotta contro il Covid che, a quanto pare, verrà portata avanti in nome della politica avviata da Xi, nota come zero-Covid policy, sempre sottoposta alla valutazione della sua sostenibilità economica nel lungo termine.

Dall’altro, la questione Taiwan. Il territorio è considerato fortemente strategico per la Cina, basti pensare che l’isola rappresenta il 54% del mercato fondiario globale dei semiconduttori che compongono i microchip.
La questione è stata affrontata dal Presidente Xi senza mezze misure, quando ha ribadito che tra gli obiettivi futuri rientra proprio quello della riunificazione con Taiwan.

Sul fronte delle relazioni internazionali, una serie di turbolenze come la pandemia, la guerra in Ucraina e la crescita dell’inflazione, continuano a delineare una delicatezza senza precedenti del periodo storico e le forti ripercussioni sull’economia mondiale rallentano il normale progredire delle relazioni e degli investimenti stranieri in Cina.

Il tanto atteso ritorno alla normalità sembra tardare ancora, ma lo sviluppo della Cina non può prescindere dal “contatto con il mondo”.

Le Direttive a favore degli investimenti esteri nel settore manufatturiero, in questa ottica, sono state emesse dalla Cina pochi giorni prima dell’apertura del 20° Congresso, e portano la chiara dimostrazione che gli incentivi a favore degli investimenti esteri continueranno a essere supportati come parte attiva nel percorso di sviluppo economico interno della Cina.

China Desk – Zunarelli Studio Legale Associato

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