Il 23 e 24 maggio 2025 si è tenuto a Londra l’UIA London Business Law Forum, importante appuntamento internazionale organizzato dall’Union Internationale des Avocats. In questo contesto di alto profilo, l’Avv. Alberto Pasino, Senior Partner dello Studio Zunarelli, è stato invitato a moderare il panel dedicato a “ESG, CSRD and VSME: Tools and Challenges for Enforcing Reporting Obligations in the Supply Chain”, co-organizzato dalle Commissioni UIA su Contratti, CISG e Diritto Internazionale Privato.

Nel suo intervento introduttivo, l’Avv. Pasino ha sottolineato come il cuore delle nuove normative europee sulla sostenibilità non possa risiedere unicamente in obblighi unilaterali e sanzioni, ma debba fondarsi su una logica di solidarietà tra imprese. A guidare questo approccio è il considerando 46 della Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CS3D), che impone alle imprese soggette a obblighi ESG non solo di trasferire standard lungo la catena del valore, ma anche di sostenere concretamente i propri partner commerciali — in particolare le PMI — affinché questi siano messi in condizione di rispettarli. Supporto tecnico, formazione, assistenza nella riorganizzazione dei processi e, quando necessario, anche strumenti di sostegno finanziario: tutto questo non è solo buona prassi, ma un obbligo giuridico derivante dalla struttura stessa della direttiva.

A partire da questo presupposto, l’Avv. Pasino ha introdotto un secondo snodo centrale: l’interconnessione tra solidarietà e semplificazione. L’idea che la sostenibilità debba essere realistica e proporzionata vale infatti non solo per le imprese minori, ma per l’intero tessuto produttivo europeo. È in questo quadro che si inserisce il richiamo al rapporto di Mario Draghi “The Future of European Competitiveness”, dove si denuncia il rischio di un’eccessiva onerosità degli obblighi di compliance ESG per le imprese, che potrebbe frenare investimenti, innovazione e occupazione.

A tale allarme ha fatto eco la Budapest Declaration on the New European Competitiveness Deal, nella quale i Capi di Stato e di Governo dell’UE chiedono una “rivoluzione della semplificazione” e invitano la Commissione Europea a ridurre del 25% entro la metà del 2025 il carico burocratico sulle imprese. La risposta della Commissione non si è fatta attendere: i primi pacchetti legislativi “Omnibus”, recentemente pubblicati, propongono una semplificazione coordinata delle regole in materia di finanza sostenibile, due diligence, tassonomia ambientale e investimenti, con l’obiettivo di indirizzare i maggiori obblighi di rendicontazione sulle imprese realmente in grado di generare impatti significativi, evitando che l’intero ecosistema imprenditoriale venga schiacciato da un’impostazione irragionevolmente uniforme.

In questo contesto, il contributo che le imprese maggiori possono dare, già oggi, è cruciale: attuare lo spirito del considerando 46, sostenendo le realtà più deboli della filiera, e promuovere un approccio alla sostenibilità che sia, insieme, efficace e sostenibile. L’unico percorso praticabile per realizzare gli obiettivi ESG è infatti quello che unisce l’equità nella distribuzione degli oneri all’efficienza normativa: senza il primo, la compliance si trasforma in esclusione; senza la seconda, la regolazione diventa un freno allo sviluppo.

L’Avv. Pasino ha concluso il panel con un invito alla responsabilità condivisa, sottolineando il ruolo chiave degli avvocati nella redazione di contratti capaci di gestire rischi, promuovere collaborazione e rispettare il principio di proporzionalità lungo l’intera catena del valore.

Per ulteriori approfondimenti sull’intervento o per contattare l’Avv. Alberto Pasino, è possibile scrivere a alberto.pasino@studiozunarelli.com o consultare la sezione “Professionisti” del sito dello Studio.

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