L’Organisation pour l’Harmonisation en Afrique du Droit des Affaires (OHADA) rappresenta oggi una delle esperienze più avanzate di integrazione giuridico-economica nel continente africano. Creata nel 1993 e ora comprendente 17 Stati membri, l’OHADA ha l’obiettivo di armonizzare il diritto commerciale e societario in Africa francofona, promuovendo un contesto d’affari trasparente, prevedibile e competitivo.

Il regime OHADA agisce come un vero e proprio “rule-of-law multiplier”, in grado di ridurre i costi di transazione e di aumentare la fiducia degli investitori internazionali. L’obbiettivo è che l’uniformità normativa consenta agli operatori esteri di replicare modelli societari e contrattuali in tutti gli Stati membri senza necessità di adattamenti paese-per-paese.

Quadro normativo

Il Trattato OHADA, firmato a Port-Louis nel 1993 e modificato nel 2008, prevede che gli Actes Uniformes adottati dal Consiglio dei Ministri siano direttamente applicabili e prevalenti sulle leggi interne degli Stati membri.

Tra i principali atti in vigore si annoverano:

  • l’Acte Uniforme relatif au droit des sociétés commerciales et du GIE ;
  • l’Acte Uniforme sur les sûretés mobilières ;
  • l’Acte Uniforme relatif aux procédures collectives d’apurement du passif ;
  • l’Acte Uniforme sur l’arbitrage.

Tale sistema si propone di offrire un terreno giuridico comune che garantisca uniformità nella costituzione, nella governance e nella dissoluzione delle società, oltre a prevedere un foro sovranazionale per la risoluzione delle controversie commerciali attraverso la Cour Commune de Justice et d’Arbitrage (CCJA).

La CCJA, con sede ad Abidjan, funge da Corte suprema regionale in materia commerciale e da centro arbitrale riconosciuto, assicurando un’interpretazione coerente e neutrale delle norme OHADA, elemento che aumenta significativamente la prevedibilità legale per gli investitori stranieri.

Aspetti principali

Sebbene l’OHADA non disciplini in modo diretto gli investimenti esteri (i quali restano regolati dai codici nazionali e dagli accordi bilaterali di protezione), la sua struttura giuridica produce effetti indiretti di facilitazione.

  1. Sicurezza giuridica e prevedibilità – La certezza normativa è un fattore essenziale nelle decisioni di investimento. l’OHADA garantisce un “single set of rules” per corporate governance, garanzie reali e insolvenza, riducendo il rischio normativo inter-statale.
  2. Risoluzione delle controversie – Il regime arbitrale della CCJA consente agli investitori di beneficiare di un foro neutrale, con decisioni esecutive in tutti gli Stati membri, creando un meccanismo di enforcement paragonabile a quello delle principali sedi internazionali.
  3. Armonizzazione societaria e finanziaria – Le recenti riforme sugli strumenti finanziari e sulla dematerializzazione dei titoli favoriscono la trasparenza e la liquidità delle partecipazioni, rendendo le società OHADA più attraenti per fondi e operatori istituzionali.
  4. Complementarietà con i codici nazionali d’investimento – Gli Stati membri integrano il diritto OHADA con regimi di incentivi fiscali, agevolazioni doganali e zone economiche speciali. L’unione di stabilità normativa regionale e misure domestiche di attrazione costituisce un binomio vincente per l’investitore internazionale.

Implicazioni pratiche

Per un investitore europeo o asiatico che intenda operare nell’Africa occidentale o centrale francofona, l’adesione all’OHADA di 17 Paesi, tra cui Senegal, Costa d’Avorio, Camerun, Niger e Ciad, significa poter contare su:

  • un diritto societario e commerciale uniforme,
  • procedure semplificate di registrazione e garanzia,
  • un sistema arbitrale sovranazionale, e
  • una crescente digitalizzazione fiscale, come ad esempio la fatturazione elettronica in Costa d’Avorio.

In termini economici, l’armonizzazione riduce costi di consulenza e due diligence, agevola il finanziamento cross-border e aumenta la bancabilità dei progetti. L’effetto OHADA è quello di trasformare una pluralità di micro-mercati nazionali in un’unica area giuridica integrata, moltiplicando l’attrattività della regione per capitali istituzionali e investitori strategici.

Conclusione

L’OHADA si conferma un pilastro dell’integrazione economica africana, ponendosi come infrastruttura giuridica essenziale per l’afflusso di investimenti esteri. Sebbene le politiche fiscali e settoriali restino di competenza nazionale, l’armonizzazione del diritto d’impresa e la presenza di un organo giurisdizionale sovranazionale assicurano una stabilità normativa rara nei mercati emergenti.

Per gli investitori esteri, comprendere e sfruttare tale cornice significa operare in Africa francofona con un livello di sicurezza giuridica paragonabile a quello di mercati più avanzati e ampliando il mercato di riferimento oltre al singolo stato.

CategoryDesk Africa

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