“Grandi manovre” nella sanità cinese: durante la prima sessione del 13mo Congresso Nazionale del Popolo (il Parlamento cinese), tenutasi il 17 marzo 2018, è stata approvata la riorganizzazione dell’intero sistema sanitario cinese, sin dal suo vertice, finora rappresentato dalla NHFPC – National Health and Family Planning Commission, che verrà soppressa e contestualmente sostituita dalla nuova NHC – National Health Commission.

La nuova NHC incentra in capo a sè le più importanti funzioni governative in tema di sanità, ossia la predisposizione delle politiche nazionali sulla salute, il coordinamento e la promozione dell’azione di attuazione delle riforme sanitarie, la gestione del sistema dei farmaci essenziali, la supervisione e l’amministrazione della salute pubblica, la gestione delle emergenze sanitarie, la pianificazione familiare e le misure per la gestione della salute della popolazione anziana, nonchè la definizione delle politiche per la combinazione tra servizi sanitari e assistenziali.

A capo del nuovo Ente è stato nominato, sempre da parte del 13mo Congresso Nazionale del Popolo, il ministro Ma Xiaowei, che già ricopriva all’interno della NHFPC il ruolo di responsabile del Department of Hospital Administration e del Department of International Cooperation.

Ulteriore profonda modifica è rappresentata dalla istituzione della SMIB – State Medical Insurance Bureau: tale nuovo organismo avrà il compito di amministrare tutte le funzioni legate al pagamento delle prestazioni sanitarie in favore dei cittadini che godono di tale copertura: si occuperà quindi di gestire, come unico Ente, i tre fondi di BMI – Basic Medical Insurance finora gestiti rispettivamente da NHFPC (che gestiva il NRCMS – New rural cooperative medical system) e dal Ministero delle Risorse umane e della sicurezza sociale (che gestiva sia il UEBMI – Urban employee basic medical insurance, sia il URBMI – Urban resident basic medical insurance). Il SMIB diventerà quindi l’ente di riferimento per tutta la politica di assistenza e copertura finanziaria delle prestazioni sanitarie, e per l’intero sistema di BMI.

Per completare il quadro, l’imponente riforma ha toccato anche l’amministrazione del commercio: è stata infatti istituita la SAMS – State Administration for Market Supervision, che raggrupperà le funzioni, tra gli altri, del SAIC – State Administration of Industry and Commerce, del AQSIQ – General Administration of Quality Supervision, Inspection and Quarantine,  del CFDA – China Food and Drug Administration, del MOC – Ministry of Commerce. Sarà così istituito un unico centro decisionale per tutte le attività che oggi impattano sul commercio di beni e servizi – compresi i servizi sanitari, dato che per i soggetti stranieri è comunque necessario istituire legal entities secondo la normativa prevista per le attività commerciali.

Non resta che attendere l’implementazione di questa riforma che tocca tutti gli organi finora coinvolti nella gestione della sanità cinese e delle sue politiche: riforma che, come si vede, è un riassetto generale di tutto il sistema e non solo un mero ritocco. Certamente, gli organi della Repubblica Popolare che hanno messo mano alla riforma hanno mostrato di aver compreso l’importanza di individuare in sanità due soli centri decisionali, ossia da un lato l’organizzazione sanitaria (a cui sarà deputata la NHC, in tutte le articolazioni territoriali che certamente verranno create) e, dall’altro, la partecipazione finanziaria pubblica alla copertura della spesa sanitaria (cui è destinato il neoistituito SMIB).

(A cura dell’ Avv. Andrea Sorgatoandrea.sorgato@studiozunarelli.com)

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